“Sin da bambino, mi ha colpito come il nostro corpo limitato sia capace di sopportare le sofferenze.” (Kenzaburo Oe)

Nato a Ōse (Giappone) nel 1935, Kenzaburō Ōe è terzo di sette figli. Grazie alla madre da ragazzino legge Le avventure di Huckleberry Finn e Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson, letture che lasciano un forte impatto sull’autore. Studia letteratura francese a Tokyo e si laurea nel 1959 con una tesi su Jean-Paul Sartre.
La scrittura dei primi racconti giovanili gli vale premi prestigiosi, anche se in anni successivi la critica non sarà benevola con il giovane autore. 

grido_silenzioso_cop.jpgLa nascita del primo figlio Hikari, affetto da una gravissima lesione cerebrale, segna profondamente la vita dello scrittore e ne nasce l’opera Un'esperienza personale (1964), dove Ōe descrive la difficoltà dell’accettazione della menomazione di un figlio.  Nel 1967 vince il Premio Tanizaki con Il grido silenzioso, opera in cui recupera poeticamente l'esperienza della realtà rurale attraverso il ritorno al villaggio d'origine del protagonista.  
Nella vita da padre l’impegno di Ōe viene premiato quando il figlio Hikari diviene uno dei più noti compositori del Giappone. Nel 1969 vince il premio letterario Noma con Insegnaci a superare la nostra pazzia, titolo che cita un verso del poeta inglese W.H. Auden. note_su_hiroshima_cop.jpg

Nel 1965 pubblica il libro Note su Hiroshima, opera scaturita da una visita di Ōe nel luogo dell’apocalisse atomica e dall’incontro con i sopravvissuti. Ōe analizza le implicazioni morali e politiche dei due bombardamenti atomici e ci rimanda l’immagine della devastazione, innalzando contemporaneamente un monumento alla memoria. Nel 2012  Ōe si fa portatore di un appello anti nucleare in ragione della scia di dolore e dell’alto tasso di suicidi che, a distanza di molti anni, continuano a funestare il Giappone.

Nel 1994 vince il premio Nobel (vai alla nostra pagina), secondo giapponese dopo Kawabata.  In occasione della consegna del premio, pronuncia un discorso il cui titolo fa riferimento al discorso pronunciato anni prima da Kawabata nella stessa occasione ribaltandone i termini: dal Giappone della bellezza e dell’equilibrio del suo predecessore, all’attuale paese moderno, contraddittorio, tormentato e socialmente severo. Nel 1996 gli viene assegnato il Premio Grinzane Cavour.

Dopo il disastro nucleare di Fukushima del 2011, Ōe  chiede al primo ministro Yoshihiko Noda a di fermare i piani per riavviare le centrali nucleari.  Nel 2013 organizza una manifestazione di massa a Tokyo contro il nucleare. Ōe ha anche criticato i tentativi di modificare l'articolo 9 della Costituzione del Giappone, che recita la rinuncia alla guerra per sempre.
Molti degli scritti di Kenzaburō Ōe sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, russo, cinese, italiano, spagnolo e altre lingue.

L’autore è deceduto all’età di 88 anni nelle prime ore del 3 marzo 2023; la notizia della sua morte è stata divulgata dalla famiglia a distanza di qualche giorno.

Altre opere dell’autore:

La vergine eterna
Gli anni della nostalgia
Il figlio dell’imperatore
Il bambino scambiato
Il salto mortale
La foresta d’acqua
L’eco del paradiso
Una famiglia

Kenzaburo Oe in ebook

 

mlol_logo_piccolo.png