L'argomento centrale della trama è costituito da un delitto, o da una serie di delitti, le cui indagini sono svolte da agenti di polizia e forze dell’ordine, spesso quindi vengono descritte fedelmente le vere e proprie procedure di polizia; si tratta di un genere narrativo che ha avuto molto successo anche al cinema, in televisione e nel mondo del fumetto.

 GLI AUTORI

Il genere poliziesco, a causa delle sue peculiarità, spesso ha finito  per coincidere con il sottogenere  giallo deduttivo. In Italia, il primo vero romanzo poliziesco  è considerato:  Il cappello del prete (1887) di Emilio De Marchi, negli anni '30  Augusto De Angelis crea l'alter ego italiano del commissario Maigret (Simenon), il  commissario De Vincenzi della Squadra mobile (Il banchiere assassinato, 1935), ma le sue storie non riscuotono il successo sperato, anche a causa dell'ostilità del regime fascista al genere giallo. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Carlo Emilio Gadda sperimenta il romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1946) un poliziesco che supera i limiti del genere e, usando un linguaggio che mescola elementi dialettali e lingua colta, ritrae la Roma del periodo fascista.
Leonardo Sciascia (1921-1989), scrive numerosi romanzi polizieschi tra i quali: Il giorno della civetta del 1960 e A ciascuno il suo del 1966; Sciascia usa il genere giallo per dimostrare  che la verità non è mai semplice come sembra e il lieto fine non è mai così scontato.
Giorgio Scerbanenco riscuote un grandissimo successo i romanzi dedicati a Duca Lamberti, il primo dei quali è Venere privata del 1966. A partire dagli anni '80/'90 la fortuna della narrativa poliziesca italiana viene segnata dal successo di Andrea Camilleri e del suo commissario Montalbano, ma anche molti altri autori italiani: Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Gianrico Carofiglio, Giorgio Faletti

IL LIBRO

La forma dell'acqua è il primo romanzo di Andrea Camilleri incentrato sulle indagini del commissario Montalbano ed è stato pubblicato  per la prima vonta nel 1994 dalla Sellerio editore. 
Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica - un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata - ha la forma dell'acqua (""Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell'ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell'assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco.

IL DETECTIVE

Il commissario Jules Maigret è il protagonista di oltre settanta  romanzi scritti da  Simenon,  È un uomo robusto, burbero, una buona forchetta, oltre che bevitore  e fumatore di pipa.
Maigret si lascia guidare dall'istinto e cerca sempre di immedesimarsi nei diversi personaggi coinvolti in un caso fino alla risoluzione dello stesso.
Nel 1979, in occasione del 50º anniversario della nascita di Maigret, Georges Simenon scrive a Maigret questa lettera:

«Mio caro Maigret, sarà probabilmente sorpreso di ricevere una lettera da me[...]. Quest'anno è il cinquantesimo anniversario del giorno in cui, ci siamo incontrati per la prima volta. Lei aveva circa quarantacinque anni, mentre io venticinque. Ma lei ha avuto la fortuna, da allora, di trascorrere un certo numero di anni senza invecchiare. [...]
Quindi, quanti anni avrebbe oggi? Non ne ho idea, dato questo privilegio di cui ha beneficiato per così a lungo. [...] Non so se lei sia ancora vivo, nella sua piccola casa in campagna di Meung-sur-Loire, né se vada ancora a pescare, o se, indossando il suo cappello di paglia, si prenda ancora cura del giardino, o se la signora Maigret le prepari ancora i piatti che le piacciono tanto, o [...].
Quindi siamo qui, due pensionati, e spero che, anche lei, si stia assaporando le piccole gioie della vita, respirando l'aria del mattino, osservando con la stessa curiosità la natura e ciò che ci circonda.
[...] Vi abbraccio caramente, lei e la signora Maigret che probabilmente non sospetta che ci siano tante donne che la invidiano,[...] e che un'affascinante attrice giapponese, tra molte altre, abbia interpretato il suo ruolo alla televisione, mentre un attore giapponese interpreta lei.
Con affetto,
Georges Simenon

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALTRI TITOLI 

IL FILM

L.A. confidential, Curtis Hanson
Da un romanzo di James Ellroy. Los Angeles anni Cinquanta. In un distretto di polizia lavorano agenti di ogni specie: chi pensa a fare arresti alla presenza della televisione, chi è violento, chi vuole far carriera. E poi c'è un ricco maniaco che gestisce un mercato di prostitute sosia di dive del cinema. I nodi sono molti: la droga che scompare dai sotterranei della polizia, vecchie storie che tornano a galla, un boss della malavita che deve essere sostituito. Non ci sono poliziotti buoni, solo meno cattivi degli altri. Alla fine comunque i meno cattivi l'hanno vinta (continua a leggere su mymovies.it).

LA GRAPHIC NOVEL

I quattro fiumi, Fred Vargas e Baudoin
Una borsa rubata a un vecchio straccione che pare una cornucopia, visto tutto quel che contiene. Il colpo della vita. Specie per due ladruncoli sprovveduti come Grégoire e Vincent. Due ragazzi che non hanno idea del guaio in cui, con quel furto, sono andati a cacciarsi. Una graphic novel che restituisce ed esalta la visionarietà della Vargas dando anche finalmente un volto a personaggi come Adamsberg e Danglard. Grégoire, perennemente sui roller, e Vincent, col sedere sempre incollato alla motocicletta, sono due ragazzi della banlieue parigina come tanti. Che un giorno commettono un grave errore. E rubano la cosa sbagliata. Ovvero la borsa di un vecchio. Dentro, ci trovano un mucchio di soldi. Ma anche molti altri strani oggetti: una scatoletta con dei denti umani frantumati, fialette rosso sangue e qualche tarocco. Quella stessa sera Vincent viene assassinato nella sua casa. E Grégoire, stupidamente, pensa di potersela cavare fuggendo sui pattini. Ma quel delitto, riflette Adamsberg, sa molto di gesto rituale e potrebbe anche segnare il ritorno dell'assassino soprannominato l'Ariete. Se fosse cosí, Grégoire avrebbe le ore contate. Leggi la recensione su: mangialibri.com