Margaret Powell

Margaret Powell (1907-1984) è stata una scrittrice britannica nota per le sue memorie che offrono uno sguardo diretto sulla vita della servitù domestica nella Gran Bretagna del primo Novecento. Nata in una famiglia operaia a Hove, lasciò presto la scuola per lavorare come sguattera e poi come cuoca in diverse case aristocratiche. Il suo libro più celebre, Ai piani bassi (Below Stairs, 1968), divenne un bestseller per la sua narrazione sincera e ironica delle condizioni dei domestici.

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Ai piani bassi

«Quando ho smesso di andare a servizio nel mio bagaglio c'erano la capacità di cucinare un lussuosissimo pasto da sette portate e un enorme complesso di inferiorità; non posso certo dire che mi siano stati utili nella vita coniugale.»

 

Ai piani bassi - Margaret Powell - copertinaMargaret Powell, con Ai piani bassi, offre un resoconto vivido e penetrante della vita domestica nella Gran Bretagna edoardiana, dando voce a quella servitù spesso rimasta nell’ombra della letteratura e della storia ufficiale. Pubblicato originariamente nel 1968, questo memoir precorre e ispira opere di finzione come Downton Abbey, rivelando con autenticità il divario sociale tra padroni e servitori.
Powell, nata in una famiglia modesta, racconta con lucidità e ironia il proprio percorso da sguattera a cuoca, descrivendo con grande ricchezza di dettagli le dinamiche delle case aristocratiche in cui ha lavorato.
La sua prosa, semplice ma efficace, restituisce una testimonianza concreta e personale che supera l’aneddotica e diventa un documento sociale. L’aspetto più interessante del libro risiede nella sua capacità di demistificare il mito dell’idillio domestico aristocratico: i ritmi estenuanti, le rigide gerarchie, l’invisibilità imposta alla servitù emergono con forza dalle sue pagine. Powell non indulge in sentimentalismi né in toni di vittimismo, ma rivela con schiettezza la tensione tra l’orgoglio professionale dei domestici e la consapevolezza della loro posizione subalterna.
Ai piani bassi a distanza di decenni dalla sua pubblicazione rimane un classico senza tempo, capace di affascinare e commuovere i lettori di ogni generazione.
La sua forza risiede nella capacità di raccontare la storia con onestà e passione, regalandoci un'opera che è al contempo un memoir, un documento storico e un'analisi sociale.
Un libro che si colloca in una tradizione di autobiografie proletarie che meritano attenzione, non solo per il loro valore documentale, ma anche per il loro contributo alla storia culturale della Gran Bretagna. 

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