max_rentel_nonna_e_bambina_wikimedia_5.22__0.jpg

National Geographic Italia

Era il 13 gennaio 1888 quando un gruppo di trentatré esponenti scientifici della città di Washington riuniti al Cosmos Club discusse sull'opportunità di costituire una società dedita alla diffusione e allo sviluppo delle conoscenze geografiche. Il 22 settembre dello stesso anno vide la luce anche il primo numero della rivista. Ne 1889 venne stampato il primo National Geographic con illustrazioni a colori, disegni a pastello in un articolo sul Nicaragua, e fu per la prima volta allegata una cartina, cosa che in seguito sarà un aspetto importante del periodico. Sempre grande valore è stato dato anche alla fotografia, elemento distintivo del mensile. Nel 1910 furono pubblicate ventiquattro pagine con fotografie della Corea e del Giappone. Fu solo nel 1896 che la rivista cominciò ad essere venduta nelle edicole, al prezzo di 25 cent, con uscite mensili. Nel 1995 il mensile cominciò ad essere pubblicato in varie lingue ed oggi è pubblicato in venticinque idiomi. Esiste anche, dal 1998, un'edizione italiana, la National Geographic Italia, con un suo sito internet dal 2010 

Nell’ultimo fascicolo

Radici perdute, viaggio in Salento

Valerio Gualerzi, all’interno del numero di aprile, ci racconta il Salento, sei anni dopo il primo importante provvedimento attuato per l’emergenza Xylella che ha colpito milioni di piante nelle province di Lecce, Brindisi e Bari.
Il 18 dicembre 2015 la procura di Lecce emetteva un decreto di sequestro di tutti gli olivi del Salento interessati dal piano di contenimento elaborato dal commissario straordinario per l’emergenza Xylella.  Mai comparso prima in Europa, Xylella fastidiosa, un pericoloso patogeno da quarantena, era presente nelle Americhe, e di lì, a quanto pare, sarebbe arrivato in un vivaio pugliese con una pianta ornamentale di caffè infettando gli olivi e decine di altre specie di piante impiegate soprattutto in siepi e giardini.
L’inchiesta si è conclusa con un’archiviazione, ma il sequestro e le incertezze della politica davanti alle rumorose proteste contro l’eradicazione di un esiguo numero di alberi hanno rallentato le misure di contenimento del batterio. 
 Mentre da un lato si cerca di arginare l’avanzata del batterio, dall’altro si comincia a pensare a come recuperare lo spirito di una terra trasfigurata, con conseguenze paesaggistiche, economiche e culturali disastrose. Una terra meravigliosa, che merita di ritrovare la sua selvaggia bellezza.

Consigliato dalle biblioteche

torre_saracena_cop.jpgTorre saracena: viaggio sentimentale nel Salento
Questo libro è un viaggio nel Salento e un ritorno nei luoghi dell'infanzia e adolescenza dell'autore. È una rievocazione personale fatta "da lontano" e assieme un itinerario fisico per strade e paesi della provincia di Lecce. Attraverso gli occhi di Antonio Prete conosciamo un Salento altro: entriamo nelle case di Gallipoli e Otranto d'inverno, guardiamo ballare una tarantata, scopriamo i menhir e la città fortificata di Acaya, lavoriamo la cartapesta, ci spingiamo fino a Leuca finisterrae e alla grotta preistorica dei Cervi, passeggiamo nel barocco di Lecce... Un percorso d'autore che racconta com'era il Salento prima che diventasse meta di migliaia di turisti, e il Salento com'è oggi, con i luoghi e gli aspetti sconosciuti che pur conserva: una terra che ha la sua peculiarità nei tratti antichi di storie e leggende, profumi e sapori ancora così autentici e inesplorati.