Il libro

help.jpgThe hours (scritto da Michael Cunningham, 1998)

Richmond, anni ‘20. Los Angeles, anni ‘40. New York, anni ‘90. Tre luoghi e tre epoche abitate rispettivamente da una certa Virginia Woolf, dalla casalinga Laura Brown e dall’editor Clarissa Vaughan. Tre donne, i cui destini vengono sapientemente intrecciati dalla penna di Michael Cunningham che, con genio e originalità, fa dialogare le esistenze delle protagoniste, mettendo loro a disposizione un romanzo notevole e importante: Mrs. Dalloway. A partire da questo elemento comune, al cui impianto narrativo si ispira lo stesso libro - ciascuna storia si articola infatti nell’arco di una singola giornata - Cunningham compone un trittico le cui protagoniste “silenziosamente si parlano, pur senza mai incontrarsi”.

 

Il film

help_film.jpgThe hours (diretto da Stephen Daldry, 2002)

Già autore di film come Billy Elliot, The Reader, Molto forte incredibilmente vicino (tratto dall’omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer), Stephen Daldry, insieme allo sceneggiatore David Hare, porta sullo schermo un testo che, nonostante la sua complessità, si presta a essere traslato sul piano della sceneggiatura, avendo una scrittura fortemente “visiva”, che procede per immagini concrete e dettagliate. In questa direzione, l’aderenza del film al libro è notevole, salvo alcune piccole variazioni, mirate forse a centrare maggiormente - se possibile - il focus della narrazione sulle tre protagoniste. La pellicola, inoltre, riesce ad amalgamare le tre storie con ancor maggior fluidità, grazie alla potenza del montaggio che, minuzioso nei tagli e nei parallelismi, incastra i destini delle protagoniste, facendo luce sui punti di contatto che innervano i tre vissuti. Un cast in stato di grazia, infine, interviene, donando all’intera opera un’altissima qualità.