Quando i poeti fan più paura dei nemici, ovvero è la poesia l’arma più temuta
"La poesia è qualcosa che cammina per le strade. Che si muove, che passa accanto a noi. Tutte le cose hanno il loro mistero, e la poesia è il mistero che hanno tutte le cose. Si passa accanto a un uomo, si guarda una donna, si percepisce l’incedere obliquo di un cane, e in ciascuno di questi oggetti umani c’è la poesia».
Ripercorrere, seppur sommariamente, la biografia intensa e drammatica del poeta vuole contribuire a illuminarne grandezza e importanza e, non ultima, la struggente bellezza dei suoi versi. Vi invitiamo perciò a seguire l'interessante racconto su WIKIRADIO - Federico Garcìa Lorca: vita, passione e morte di un mito raccontato da L. Zanatta e corredato di fotografie che illustrano la breve vita del grande poeta.
«Adesso sto lavorando a una nuova commedia. Non sarà più come quelle precedenti. Adesso è un’opera della quale non posso scrivere nulla, nemmeno una riga, perché si sono liberate e vagano per l’aria la verità e la menzogna, la fame e la poesia. Mi sono sfuggite dalle pagine. La verità della commedia è un problema religioso e socio-economico. Il mondo è immobile di fronte alla fame che devasta i popoli. Finché ci sarà squilibrio economico, il mondo non potrà pensare. Ne sono sicuro. Due uomini camminano sulla riva di un fiume. Uno è ricco, l’altro è povero. Uno ha la pancia piena, l’altro insozza l’aria con i suoi sbadigli. E il ricco dice: “Che bella barca si vede sull’acqua! Guardi, guardi il giglio che fiorisce sulla riva”. E il povero dice: “Ho fame, non vedo nulla. Ho fame, tanta fame”. È naturale. Il giorno in cui la fame sparirà, si produrrà nel mondo l’esplosione spirituale più grande che l’Umanità abbia mai conosciuto. Gli uomini non riusciranno mai a immaginarsi l’allegria che esploderà il giorno della Grande Rivoluzione. Non è vero che sto parlando proprio come un socialista?». Da un’intervista realizzata da Felipe Morales, pubblicata su La Voz di Madrid il 7 aprile 1936
"Io sono uno Spagnolo integrale e mi sarebbe impossibile vivere fuori dai miei limiti geografici; però odio chi è Spagnolo per essere Spagnolo e nient'altro, io sono fratello di tutti e trovo esecrando l'uomo che si sacrifica per una idea nazionalista, astratta, per il solo fatto di amare la propria Patria con la benda sugli occhi. Il Cinese buono lo sento più prossimo dello spagnolo malvagio. Canto la Spagna e la sento fino al midollo, ma prima viene che sono uomo del Mondo e fratello di tutti. Per questo non credo alla frontiera politica."
Esplode in Marocco la ribellione franchista e in breve tempo colpisce la città andalusa instaurando un clima di feroce repressione. Tra il 20 e il 23 luglio 1936 i nazionalisti conquistano Granada. Il poeta, denunciato come oppositore politico, agente al servizio di Mosca e omosessuale, fu catturato nella casa di amici dove alloggiava, e fucilato a Viznar da uno squadrone della milizia franchista tra il 18 e 19 agosto. Aveva trentotto anni. Il suo corpo fu poi gettato "in una fossa comune ad alcuni chilometri da Fuentegrande".
Le composizioni giovanili che Lorca scelse, conservò e catalogò, insieme al fratello Francisco, in vista della probabile pubblicazione, impedita poi dalla tragica fine del poeta. Una testimonianza sorprendente della maturità espressiva dell’autore appena ventenne, in cui si prefigurano i tratti essenziali di quello che diventerà uno dei più affascinanti edifici poetici del Novecento. L’inizio di un’opera – lirica, epica e tragica insieme, che ha varcato i confini di tempo e spazio facendo di Federico Garcia Lorca uno degli autori più tradotti di tutti i tempi.
Nelle parole di Miguel Garcia Posada, Lorca, “a poco più di vent’anni, è già un poeta complessissimo, perplesso, atterrito di fronte agli enigmi della vita.” Lorca era socievole fino all’apoteosi, ma la sua interiorità era lunare, notturna, tempestosa. La sua personalità profonda era molto al di là dell’istrionismo e della teatralità incorporati con estrema naturalezza dal Lorca personaggio sociale, descritto quasi invariabilmente dai suoi contemporanei come grande conversatore, esorcista delle ombre, sempre con una poesia, il piano o la chitarra a portata di mano.
Quella “immensa allegria cosciente di creare” di cui egli parlava si tradusse in una dedizione costante alla letteratura che strutturò la sua vita, scevra da adesioni ad ideologie costituite. “tutti i personaggi delle mie poesie sono esistiti” affermò più di una volta, ed è stata infatti sempre la vita nelle sue multiformi incarnazioni, di natura e di umanità, a nutrire il suo canto. Libero. Fino alla fine.
Nel 1991 esce presso Mondadori, con il titolo di Fantasie di avvicinamento, il primo volume contenente gli interventi critici del poeta usciti su riviste e giornali a partire dai primi anni Cinquanta: in esso, tra gli altri, il saggio su Federico García Lorca
"Se potessi piangere di paura in una casa abbandonata, | se potessi cavarmi gli occhi e mangiarmeli, | lo farei per la tua voce di arancio in lutto | e per la tua poesia che vien fuori gridando.” (Pablo Neruda)
ASCOLTANDO LE SUE POESIE
La sposa infedele letto da Arnoldo Foa
Nel 1986, la traduzione in lingua inglese fatta dal cantante e autore Leonard Cohen della poesia di García Lorca Pequeño vals vienés, e musicata dallo stesso Cohen, che raggiunge il primo posto all'interno della classifica dei dischi più venduti in Spagna
Lamento per Ignacio Sanchez Mejìas - Federico Garcia Lorca (voce di Carmelo Bene) PARTE 1
Lamento per Ignacio Sanchez Mejìas - Federico Garcia Lorca (voce di Carmelo Bene) PARTE 2
Cuerpo presente letto da Berta Singerman in lingua originale