Der Spiegel

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Il settimanale  è conosciuto in Germania principalmente per il suo stile, improntato sul giornalismo investigativo. 
Negli anni la rivista è stata più volte al centro del dibattito pubblico in seguito a numerosi reportages che misero alla luce diversi scandali politici, principalmente legati alle vicende della società tedesca.
Nel tempo sono state anche molte le voci critiche sollevatesi soprattutto nei confronti del tipo di linguaggio scelto dalla linea editoriale.
Le critiche non erano tanto sul lato lessicale, ma sulla maniera in cui Der Spiegel argomentava le proprie affermazioni, con accuse di distorsione dei fatti e manipolazione della semantica e della retorica.
A dispetto di tutto questo l'Economist ha ritenuto Der Spiegel una delle riviste europee più influenti.
Tra i nomi illustri che hanno colaborato con Der Spiegel troviamo anche Tiziano Terzani che, dal 1969, per trent'anni, è stato corrispondente estero in Asia. Durante la sua collaborazione ha pubblicato  descrizioni, racconti e diari sulla guerra in Vietnam, la rivoluzione dei khmer rossi in Cambogia, la Cina ed il Putsch di Mosca in Unione Sovietica.

Nell'ultimo numero:
Troviamo, in primo piano, “Sein Racheplan” ovvero il ‘piano di vendetta’ di Donald Trump, servizio speciale dedicato alla strategia politica dell’ex presidente statunitense. A seguire vi sono approfondimenti dall’estero (Austria, Algeria, Hong Kong, Bielorussia e Romania) e un dibattito sull’opportunità della vaccinazione per i più piccoli. Tra le pagine sull’economia e il commercio troviamo un’inchiesta sulla crescente estrazione di carbone, in controtendenza con le più avanzate politiche sullo sviluppo delle energie rinnovabili. All’interno delle pagine culturali la presentazione di Marieke Lucas Rijneveld, astro nascente della giovane letteratura olandese (‘Il disagio della sera’, ed. Nutrimenti 2019, disponibile alla Biblioteca Civica) e sul fenomeno Abba, il gruppo musicale pienamente attivo dopo 40 anni dall’inizio del loro successo.