Pensò che la bellezza del mondo nascondeva un segreto, che il cuore del mondo batteva a un prezzo terribile, che la sofferenza e la bellezza del mondo crescevano di pari passo, ma in direzioni opposte, e che forse quella forbice vertiginosa esigeva il sangue di molta gente per la grazia di un semplice fiore. (Cormac McCarthy)

non_e_un_paese_per_vecchi.jpgCormac McCarthy, all'anagrafe Charles Joseph McCarthy Jr., è morto martedì 13 giugno, all'età di 89 anni, nella sua tenuta a Santa Fe nel New Mexico. La sua morte segna la scomparsa di uno degli scrittori più influenti del suo tempo.
Autore di una dozzina di romanzi, oltre che di sceneggiature cinematografiche e televisive, non ha mai cercato notorietà e detestava più di ogni altra cosa l'esposizione mediatica e gli ambienti letterari. Preferì, invece, la compagnia degli scienziati del Santa Fe Institute, un centro di ricerca indipendente nel New Mexico, dove viveva dal 1999 e di cui era membro a pieno titolo.
meridiano_di_sangue.jpgProprio come evitava la sfera pubblica, McCarthy disprezzava qualsiasi attività retribuita al di fuori della sua scrittura. Rifiutò sistematicamente tutte le offerte di collaborazione delle università, tagliandosi così deliberatamente fuori da intermediari e sovvenzioni. Questo portò nella sua vita anni di povertà, con grande dispiacere delle sue mogli tre mogli. Si diceva che vivesse in baracche e motel sporchi, facesse il bagno nei laghi, si lavasse i vestiti nelle lavanderie a gettoni e si tagliasse da solo i capelli.
Per molto tempo McCarthy fu accostato a JD Salinger (1919-2010), Thomas Pynchon o Don Delillo per il suo mitico riserbo. Inizialmente il suo talento venne riconosciuto solo da pochi fan sfegatati, seppure la cerchia andasse allargandosi di libro in libro e fosse seguito dagli ambienti accademici, che gli dedicarono numerosi saggi.
Dalla povertà lo salvò il primo premio della Fondazione MacArthur, nel 1981, considerato in America «la borsa di studio dei geni». In quel periodo McCarthy viveva in miseria in un motel, ma grazie ai 236.000 dollari poté comprare una casa in Texas e studiare la pianura brulla, la prateria riarsa e le facce grevi dei cowboy che sarebbero poi divenute oggetto delle trame dei suoi romanzi.
Nel 1985 diede alle stampe Meridiano di sangue, definito dal critico statunitense Harold Bloom come "il western definitivo".
strada_cormac.jpgDal romanzo venne tratto un film dall’omonimo titolo.
Dal 1992 al 1998 lavorò alla cosiddetta Trilogia della frontiera (Border Trilogy), composta dai romanzi Cavalli selvaggi, Oltre il confine e Città della pianura, una raccolta incentrata sulle avventure dei due cowboy John Grady Cole e Billy Parham.
Nel 2005 uscì il thriller Non è un paese per vecchi che, grazie alla trasposizione cinematografica a opera dei fratelli Coen, che vide nel cast principale Tommy Lee Jones, Josh Brolin e Javier Bardem, fece conoscere McCarthy a un pubblico più ampio, soprattutto al di fuori degli Stati Uniti.
La strada, forse la sua opera più famosa, è un romanzo post-apocalittico, una sorta di lungo poema metafisico ispirato alle sue conversazioni con il figlioletto John.
Con quest’opera McCarthy ha vinto Premio Pulitzer nel 2007.
Di recente uscita, per i tipi di Einaudi, è l’ultimo romanzo del grande autore, Il passeggero.

 

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