L'equinozio di autunno cade quest’anno, nell’emisfero boreale, venerdì 23 settembre alle 3.03 PM .
Nelle parole dello scrittore americano Wallace Stegner: ”Quella vecchia sensazione di Settembre, rimasta dai giorni di scuola, dell’estate scorsa, le vacanze quasi finite, la raccolta dei doveri, libri e calcio nell’aria… Un altro autunno, un’altra pagina girata: c’era qualcosa di giubileo in quell’annuale inizio dell’autunno, come se gli errori dello scorso anno fossero stati spazzati via dall’estate”.
Elena Zaharova, giovane grafica, nei giorni successivi alle elezioni presidenziali del 2016 quando "a New York si percepiva un clima di spossatezza e apatia” ha pensato di scrivere delle poesie su foglie che ha poi lasciato cadere, ora sotto un albero, su una panchina o sul bordo di una fontana in vari parchi a Manhattan. “Scommetto che la maggior parte non sono neppure mai state notate, ma alcune potrebbero aver fatto sorridere e riflettere qualcuno. Ognuno di noi ha bisogno di un modo per fare i conti con le proprie emozioni - ha dichiarato - e la bellezza delle piccole cose può sollevare gli animi distogliendoli dai problemi più gravosi".
I poeti, sensibili ai processi della natura, spesso hanno cantato l’autunno, perciò, dopo un’estate così torrida, dopo due anni che ci hanno segnato nel profondo, in bilico su una soglia aperta a svariati scenari politici, climatici, ambientali, sociali, ecco alcuni spunti ispirati a questa stagione, per molti il vero inizio dell’anno. Nel calendario rivoluzionario francese l'anno terminava a cavallo di settembre: fino al 16/17 era il mese di Fruttidoro, vi erano poi cinque giorni detti "Sanculottidi" e dal 22 iniziava Vendemmiaio, il primo mese del calendario.
Settembre
Un mese in cui le giornate sono piene di una luce particolare, che non è intensa come quella di agosto, ma avvolge dolcemente ogni cosa. Era il settimo del calendario romano, da qui il suo nome.
Ora che sale il giorno
Finita è la notte e la luna
si scioglie lenta nel sereno,
tramonta nei canali.
È così vivo settembre in questa terra
di pianura, i prati sono verdi
come nelle valli del sud a primavera.
Ho lasciato i compagni,
ho nascosto il cuore dentro le vecchie mura,
per restare solo a ricordarti.
Come sei più lontana della luna,
ora che sale il giorno
e sulle pietre batte il piede dei cavalli! (Salvatore Quasimodo)
Il fascino e le atmosfere di Settembre hanno ispirato numerosissimi compositori e autori di canzoni, ne ricordiamo soltanto alcune: September Song di Kurt Weill, September in the Rain di Dinah Washington, September degli Earth, Wind & Fire e ancora Antonello Venditti, Luca Carboni, Gazzelle... in biblioteca potete trovare anche i testi con traduzione a fronte dei Green Day.
L'autunno per Emily Dickinson
L'estate è finita
Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch'io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.
Tutte le poesie, Emily Dickinson. I meridiani
Il Meridiano presenta - per la prima volta in Italia e con il testo in inglese a fronte - tutte le poesie della Dickinson, tradotte da più interpreti (Silvio Raffo, Massimo Bacigalupo, Nadia Campana, Margherita Giudacci) proprio per sottolineare i diversi modi in cui le tonalità e le sfumature della sua poesia possono essere interpretate e restituite in un'altra lingua. L'antologia "Versioni d'autore" raccoglie saggi di traduzione di grandi voci poetiche: Montale, Montale-Cima, Giudici, Luzi, Amelia Rosselli e Cristina Campo. Eccezionali, per sapienza e scrittura, il saggio introduttivo e la cronologia firmati dall'americanista Marisa Bulgheroni.
L'autunno per Nazim Hikmet
In questa notte d'autunno
Poesie d'amore e di lotta, Nazim Hikmet Acclamato come il primo poeta turco e uno dei maggiori di tutto il Novecento, Hikmet è amato in Italia per le Poesie d'amore. In occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte, si propone con questo volume una scelta delle sue poesie più ampia di quella nota al pubblico: essa abbraccia infatti l'intero arco della sua vita, attingendo a un gran numero di raccolte, e dà conto dei tanti temi e motivi che trovano espressione nei suoi versi, dall'impegno politico e civile alla denuncia della tragica condizione storica della sua gente, dall'amore all'ossessione del tempo che passa e al timore della morte. Autore della scelta è Giampiero Belligeri, docente di Lingua e letteratura turca presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, tra i maggiori esperti italiani della cultura turca. I testi sono offerti in traduzioni nuove (ad opera dello stesso Bellingeri, di Fabrizio Beltrami e Francesco Boraldo), tutte approntate appositamente per questo volume sulla base di una recente, scrupolosa edizione turca dell'opera omnia di Hikmet. Un elemento di assoluta novità è rappresentato dalle poesie giovanili, tradotte in Italia per la prima volta. Il saggio introduttivo stabilisce un collegamento tra Hikmet e gli altri poeti del suo Paese, mettendone in luce il ruolo nella storia della letteratura turca e nel suo tempo; aspetti questi generalmente trascurati dagli studiosi, sia italiani sia stranieri, che hanno concentrato la loro attenzione piuttosto sul suo fare rivoluzionario e politico.
L'autunno per Antonio Machado
Autunno
L’autunno violaceo
leggende non ha
per me. Non ho mai
i salmi ascoltato
delle fronde morte
che si porta il vento.
I salmi non conosco
delle foglie secche,
ma il verde sogno
della terra amara.
L'autunno ha a volte luci così terse
L'autunno ha a volte luci così terse
e, sugli alberi, rossi di così
atroce dolcezza che il cuore si
spezzerebbe vedendoli. In diverse
più innocue incombenze dunque si finge
assorbito e lascia che siano gli occhi
a incantarsene, a impregnarsene, sciocchi
e intrepidi come sono… Poi stinge
a poco a poco o forse trascolora
come fa, salendo, la luna, quel
tetro fulgore, scrudelisce
nel pulviscolo del tempo, e solo allora
uno ha il coraggio di dire quant'era
bello - più bello della primavera.
Tutte le poesie (1951-1998), Giovanni Raboni Il poeta e scrittore Gianni Montieri parlando della poesia di Raboni afferma: “Ogni sera leggo almeno una sua poesia. Spesso in questi anni ho trovato conforto nei suoi versi, la scialuppa di salvataggio per giornate di mare molto grosso. Molte volte per il piacere e basta. Molte altre per colmare una mancanza e per cancellare altre orribili letture. “