Sono nato in una via di frontiera,
l’ultima della città, la prima della campagna.
I prati e i campi di grano, che sono stati
il pavimento della mia vita, sono scomparsi.
Via Clericetti è una via qualunque.
Nememno un papavero a ricordare
la mia infanzia.
Giulio Rapetti (Milano, 1936) è uno degli autori più rappresentativi, conosciuto soprattutto per il lungo e fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti sebbene il suo contributo alla musica leggera italiana sia di respiro molto più ampio, tanto che nel 2006 è stato autorizzato con decreto del Ministro dell'Interno ad aggiungere al proprio cognome il celebre pseudonimo, Mogol.
È anche noto per aver dato vita alla Nazionale Italiana Cantanti, che disputa incontri a scopo benefico in tutta Italia. Nel 1992 ha fondato il Centro Europeo di Toscolano (CET), ente non-profit che funge da scuola per autori, musicisti e cantanti e da febbraio 2023 è consulente per la cultura popolare presso il Ministero della Cultura.
"Prima ascolto la musica e cerco di capire che cosa dice poi traduco il messaggio in parole"
“... molto spesso penso che la varietà delle cose che scrivo e la capacità che ho di trasformare la musica in parole sia come un dono che mi è stato dato: è come se io camminassi su un canale nel quale raccolgo tutto quello che mi viene offerto. Forse più che un creativo potrei considerarmi un ricettivo.”
I suoi testi sembrano sempre giusti per ogni epoca, inossidabili, un po’ come i classici che non conoscono il logorio del tempo.
Qual è la ricetta “poetica” di Mogol?
“Una poesia la devo scrivere quando ho trovato l’essenza del discorso, qualcosa che mi esce dal cuore. La parte tecnica deve essere breve, perché il pensiero è breve e semplice. Il poeta deve parlare della bellezza della vita e di quello che ha scoperto, e far provare una piccola emozione. Il linguaggio deve essere contemporaneo. Io mi interesso di medicina e di prevenzione primaria, ovvero quella che fa in modo che agendo su determinate leve non ci ammaliamo. Noi scopriamo ogni giorno di più in medicina l’influenza delle emozioni sulla salute. Scaricare le endorfine con le risate o il cantare insieme è salute potente. “
Per Mogol la poesia non è elucubrazione, sfoggio di cultura, ma semplicemente scoprire la bellezza della vita e riproporla con parole semplici; intervistato nel corso della cerimonia conclusiva della trentunesima edizione del Premio Elsa Morante, l'autore ha parlato dell’importanza della canzone, del suo valore poetico e dell’arbitrarietà della distinzione tra musica cosiddetta colta e musica popolare.
Per seguire l'intervista vai su
Tre libri per conoscere meglio Mogol:
Mogol. Oltre le parole. Antologia commentata a cura di Clemente J. Mimun, Vittoria Frontini, Minerva Edizioni, 2021
Sinfonia di sessanta canzoni scritte da Mogol. Sessanta canzoni per sessant'anni di carriera. Una selezione fatta da Clemente Mimun, direttore del Tg5, e Vittoria Frontini, giovane giornalista al suo esordio letterario. Al di là, Emozioni, Pensieri e parole... Un'analisi di opere letterarie di Mogol per scoprire la profondità e la sensibilità del suo poetico sguardo sull'esistenza. Qui ritroviamo la vita di tutti i giorni, le emozioni, i piccoli gesti quotidiani indagati e raccontati con i versi che hanno fatto sognare i ragazzi di ieri e di oggi. Una antologia, uno strumento didattico utile a insegnare ai più giovani l'arte della parola utilizzata con spontaneità e semplicità per esprimere il proprio pensiero, anche col sorriso dell'ironia. Un viaggio senza tempo con Mogol, nel quale vengono esplorati e commentati i testi delle sue canzoni che da oltre 60 anni penetrano nella nostra mente e nel nostro cuore. L'analisi delle situazioni, delle parole usate per descriverle, il loro contesto storico, la diversa età di Vittoria, Clemente e Mogol mettono in luce l'identità dei sentimenti di tre generazioni in cui tutti, a prescindere dall'età, ci riconosciamo anche attraverso espressioni poetiche che dalle canzoni sono entrate nel linguaggio comune. Fra le tante: «Lo scopriremo solo vivendo». Un libro per conoscere più da vicino Mogol, l'autore, il poeta, l'uomo e la sua storia. Come sottolinea Vincenzo Mollica, i testi di Mogol «sembrano scritti per il momento esatto in cui li cantiamo».
Le ciliegie e le amarene. Aforismi, pensieri e parole, Mogol, Minerva Edizioni, 2012
L'aforisma racchiude in una manciata di parole un pensiero, un'emozione, un concetto che sa arrivare senza fronzoli, sbavature e sovrastrutture. L'aforisma è l'essenza della pulizia stilistica. Un viaggio nella vita raccontato attraverso pensieri e parole. Un viaggio che tocca le mete più disparate: l'anima, l'amore, Dio, la morte, il destino... ma anche la quotidianità. "Osservo quello che mi circonda, e su quello che vedo rifletto". (Mogol). Questo libro chiama la lentezza di sapersi godere un aforisma al giorno, da leggere e portare con sé per riflettere e farlo proprio. Chiama anche la voracità con la quale ci si lascia tentare dalle ciliegie... come per una scorpacciata di parole.
L'arcobaleno. Storia vera di Lucio Battisti vissuta da Mogol e dagli altri che c'erano, Gianfranco Salvatore, Giunti, 2000
Questo libro è la prima biografia di Lucio Battisti attinta dalle voci dei suoi amici più veri, dei collaboratori più assidui, delle persone che per oltre trent'anni gli sono state veramente vicine. La voce più importante è quella di Mogol, il suo collaboratore più fidato e prezioso. Soprattutto però "L'arcobaleno" è la storia di un'anima da cui sgorgavano melodie indimenticabili che rifiutò tenacemente di trasformarsi in un idolo popolare. Una storia da leggersi come un romanzo che contiene molte rivelazioni su verità finora trascurate eppure emblematiche.