Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita
Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà:
un bacio di mamma
un battito d'ali
un raggio di sole per tutti.
Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931. Esordisce come autrice a quindici anni. Nel 1951, su proposta di Eugenio Montale, Scheiwiller stampa due sue poesie inedite in Poetesse del Novecento. In questo periodo frequenta anche Salvatore Quasimodo. Sposa Ettore Carniti nel 1953. Esce il primo volume di versi La presenza di Orfeo. Nel 1955 nasce la primogenita Emanuela. Inizia poi un triste periodo nel quale entrerà ed uscirà varie volte dal "Paolo Pini”. Nascono altre tre figlie (Barbara, Flavia e Simonetta). Nel 1979 torna a scrivere testi intensi sulle sconvolgenti esperienze in manicomio. Nel 1981 muore il marito. Nel 1983 sposa il medico e poeta Michele Pierri e si trasferisce a Taranto dove rimarrà tre anni, ultimando anche L'altra verità. Diario di una diversa, primo libro in prosa. Dopo un periodo felice, rivive il dramma dell’internamento. Torna a Milano nel 1986. Diverse pubblicazioni consolidano il suo ritorno sulla scena letteraria. Nel 1993 riceve il PremioEugenio Montale. Nel 1996 le viene assegnato il Premio Viareggio, nel 1997 il Premio Procida-Elsa Morante.
Nel 2004 esce un disco che contiene undici brani cantati da Milva tratti dalle sue poesie.
Il suo ultimo lavoro è datato 2006: La nera novella. Alda Merini muore a Milano il 1 novembre 2009 nel reparto di oncologia dell'ospedale San Paolo per un tumore osseo. In memoria della sua persona e della sua opera, le figlie Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta, hanno dato vita al sito:
Aldo Colonnello e La poetessa dei Navigli
Per il 90° anniversario della nascita di Alda Merini, Aldo Colonnello, intellettuale che si occupa soprattutto d'arte, tratteggia la complessa figura della Poetessa dei Navigli attraverso i ricordi della loro profonda amicizia, che diede vita a un sodalizio, affettivo e culturale, destinato a durare per sempre. Ne esce un ritratto vero, lontano da molti luoghi comuni. Un tributo sincero. Un atto d'amore verso una delle voci più influenti della letteratura italiana contemporanea. Il volume è impreziosito da poesie (alcune finora inedite) e dalle fotografie di Giuliano Grittini, che della poetessa è stato il fotografo ufficiale (foto di copertina nella nostra rubrica).
Una grande consolatrice che ha trasformato il dolore personale in lenimento e speranza per gli altri: così nelle pagine conclusive di Alda Merini, La poetessa dei Navigli Aldo Colonello definisce Alda Merini.
In questa ricca antologia, che ne raccoglie tutti gli scritti importanti in poesia e in prosa, sono riproposte per intero le raccolte poetiche degli inizi: La presenza di Orfeo (1953), Nozze romane (1955), Paura di Dio (1955), Tu sei Pietro (1962), nelle quali si intrecciano temi mistici e slanci erotici, interrogativi estremi senza risposta. Il volume comprende poi notissimi e più recenti titoli come Vuoto d'amore (1991), Ballate non pagat e (1995), Superba è la notte (2000) e ancora Il carnevale della croce (2009). In questi versi l'autrice conferma la potenza della sua lirica, estranea a qualunque "linea" o "corrente", nella quale si mescolano passione e tenerezza, ironia e sarcasmo, gioco e disperazione, nel segno di un'urgenza assoluta di fare poesia. Le prose autobiografiche L'altra verità (1986) e Lettere al dottor G. (2008), infine, testimoniano la straziante discesa negli inferi del manicomio.
Una testimonianza emozionata ed emozionante della vita di Alda Merini scritta dalla figlia, Emanuela Carniti: Il libro è forte, intimo, appassionato e doloroso. È un tormento ed una vittoria insieme. Anche il lettore più corazzato sentirà addosso le cicatrici di una storia che resta attraverso le letture solitarie o le conversazioni condivise. Non si è mai preparati abbastanza ad una mente geniale come quella di Alda Merini. E le emozioni crollano quando si leggono le sue parole ti entrano nella pelle.
O uomo sconciato come una fossa
in te si lavano le mani i servi,
i servi del delitto
che ti cambiano veste parola e udito
che ti fanno simile a un fantasma dorato.
Viscidi uccelli visitano le tue dimore
sparvieri senza volto
ti legano i polsi alle vendette
degli altri
che vogliono dissacrare il Signore.
O guerra, portento di ogni spavento
malvagità inarcata, figlia stretta
generata dal suolo di nessuno
non hai udito né ombra:
sei un mostro senza anima che mangia
la soglia
e il futuro dell’uomo.