I premi

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Le sezioni: 

Premio Opera Italiana (tre vincitori)
Super Mondello  (selezionato tra i vincitori di "Opera Italiana" e vincitore assoluto - decretato a novembre)
Mondello Giovani (selezionato tra i vincitori di "Opera Italiana"- decretato a novembre)
Autore straniero 

 

 Vince il premio Super Mondello: Come d'aria, Ada d'Adamo (Elliot)
 

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Vince il premio Mondello Giovani:  Come d'aria, Ada d'Adamo (Elliot)

 

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I vincitori del Premio Opera Italiana: 

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Come d'aria, Ada d'Adamo (Elliot)
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Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.

 

fortuna_cop.jpgLa fortuna, Valeria Parrella (Feltrinelli)
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Il prodigio viene dalla terra, e scuote aria e acqua. Dal cielo piovono pietre incandescenti e cenere, il mare è denso e la costa sembra viva, ogni mappa disegnata è stravolta, i punti di riferimento smarriti. Lucio ha solo diciassette anni e ha seguito l'ammiraglia di Plinio il Vecchio nel giorno dell'eruzione del Vesuvio, ma non può sospettare che il monte che conosce da sempre sia un vulcano. Per quel prodigio mancano le parole, non esiste memoria né storia a rassicurare. Nascosta dalla coltre rovente c'è Pompei, la città che ha visto nascere Lucio e i suoi sogni, dove ancora vivono sua madre, la balia, gli amici d'infanzia, dove ha imparato tutto ciò che gli serve, adesso, per far parte della flotta imperiale a dispetto del suo occhio cieco – anzi, proprio grazie a quello, che gli permette di vedere più degli altri, perché "un limite è un limite solo se uno lo sente come un limite, sennò non è niente". E mentre Lucio tiene in mano, per quanto la Fortuna può concedere, il filo del suo destino, ecco che Pompei torna a lui presente e più che mai viva, nel momento in cui sembra persa per sempre, attraverso i giochi con le tessere dei mosaici, i pomeriggi trascorsi nei giardini o nelle palestre, le terme, il mercato, i tuffi in mare e le gite in campagna, le scorribande alla foce del fiume. La sua intera giovinezza gli corre incontro irrimediabilmente perduta, eppure – noi lo sappiamo – in qualche modo destinata a sopravvivere. Insieme a Lucio, una folla di personaggi, mercanti, banchieri, matrone, imperatori, schiavi, prostitute e divinità, si muove tra le pagine di un romanzo sorprendentemente attuale, in cui niente è già visto: piuttosto ciò che conoscevamo del mondo classico ci appare in un aspetto nuovo, moderno e intimo.
 

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Solo vera è l'estate, Francesco Pecoraro (Ponte alle Grazie)
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Venti luglio 2001. Fra il litorale romano e il G8 di Genova, tre ragazzi di trent'anni e una donna che tutti e tre desiderano. È il giorno che ferma la storia, il giorno che cambia per sempre la loro esistenza e quella di tutti. È il 20 luglio 2001. Tre amici poco più che trentenni sono in auto sulla via Pontina, diretti da Roma al litorale, dove li attende – si direbbe – una serata come tante, la festa di compleanno della cugina di uno di loro. Enzo, Giacomo e Filippo hanno in comune le origini – vengono tutti e tre dal Mamiani, il liceo più politicizzato della Capitale – e si affacciano su una vita adulta più complicata e stentata del previsto; li unisce anche l'ambigua amicizia con Biba, che questa sera non è con loro. Lo stesso giorno, decine di migliaia di altri ragazzi si trovano invece più a nord, a Genova, dove si sta svolgendo il G8: la ferocia gratuita con cui vengono annientati i corpi e le idee dei manifestanti, produce e incarna assieme l'autentico crinale della nostra storia, ma anche un irreversibile punto di passaggio nella traiettoria esistenziale dei quattro protagonisti. All'alba del 21 luglio, un'alba serena d'estate, niente sembra cambiato ma niente sarà più come prima, per nessuno di loro – e per nessuno di noi.

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Autore straniero

Julian Barnes

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Motivazione

“A Julian Barnes che ha scritto che una delle nostre paure è che la vita possa rivelarsi diversa dalla letteratura,” scrive Chiara Valerio. “A Julian Barnes che ha annodato il tempo osservando che la nostra lettura attuale dei fatti non è altro che l'attuale ricordo di quanto, in un certo momento, è accaduto, e ha dunque segnato che presente, passato e futuro sono sentimenti e dipendono da chi abbiamo intorno, dal nostro desiderio di raccontarli. A Julian Barnes che ha sancito quanto un pappagallo impagliato che compare in un racconto di Flaubert possa essere un obiettivo di vita, liberandoci dunque da avere come orizzonte solo il buono, il bello, il migliore, il giusto, e l'eccelso. A Julian Barnes che ha scritto che ciò che chiamiamo realismo è un modo per evitare le cose. A Julian Barnes che non scrive aforismi ma romanzi e a cui dunque sto facendo un torto con questo elenco. A Julian Barnes che ha messo al centro dei suoi scritti la vigliaccheria e i compromessi che, ‘se non ci fecero stupendi’, come ha scritto Pier Paolo Pasolini, ci hanno fatto argomento di parole, va, per me, il premio Mondello Internazionale di quest'anno”. (Chiara Valerio, giuria)