Questo romanzo di Sibilla Aleramo fu pubblicato per la prima volta nel 1906.
La fortuna immediata del volume, sia in Italia che nei paesi in cui fu tradotto, fece scoprire al mondo un'autrice che avrebbe fornito negli anni altre grandi prove del proprio talento.
Una delle principali ragioni del successo del libro fu il suo tema: si tratta infatti di uno dei primi libri femministi apparsi da noi. Al cuore di questo romanzo ampiamente autobiografico c'è la sua autrice. Come scrive Emilio Cecchi nella postfazione, «con l'Aleramo, non si trattava più di un'autrice, d'una artista soltanto: si trattava anche d'una rivendicatrice della parità femminile, d'una ribelle».
A più di un secolo dalla sua prima pubblicazione, questo vibrante ritratto di una donna che lotta per il diritto a vivere con pienezza e libertà la sua vita si conferma una lettura imprescindibile.
Su è possibile vedere lo sceneggiato televisivo, trasmesso nel 1977, liberamente tratto dal romanzo di Sibilla Aleramo.
Lo sceneggiato, diretto da Gianni Bongioanni, racconta la storia di Lina, interpretata da Giuliana De Sio, che si ribella alla chiusa mentalità del suo tempo assecondando con coraggio, non senza pagare un prezzo, le proprie aspirazioni di donna.
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I suoi libri nelle biblioteche
Premiato da Carmen Covito, Laura Grimaldi, Rosaria Guacci, Marisa Rusconi e dagli altri diciannove giurati del Premio del Giovedì - 1996, questo romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1995 con una quarta di copertina firmata da Grazia Cherchi, dove si diceva: "Nel Fuggiasco Carlotta, proprio lo stesso Carlotta che ha dato il nome a uno dei casi giudiziari più allucinanti del dopoguerra, ci narra le sue peripezie nel periodo della latitanza, prima in Francia e poi in un Messico horror e canagliesco. (...) Come ci si comporta da latitanti? Come ci si muove, si cerca lavoro, si evitano i poliziotti, si dà appuntamento ai parenti? Il racconto è vivace, appassionato, ricco di incontri amicali e amorosi, ironico e, cosa rara, autoironico".